Piastrella
L’esilio è iniziato, fuori e dentro di me, siamo stati defenestrati da casa.
Oggi i “mastri” sono arrivati a distruggere anche il secondo bagno, strappando dal muro la vasca.
Due giorni fa, avevo pensato di immergermi per darle il mio ultimo saluto ma visto che i tubi non facevano arrivare più acqua calda, nonostante il caldo, è stato impossibile. Così ho, solo, deciso di fermarmi a pensare sui ricordi, che mi legavano ad essa, anche se le volte in cui si è fatto davvero un bagno, sono state poche.
Ho avuto l’impressione, guardando quello che era rimasto, di essere in una scena di trainspotting, la peggiore che ognuno di voi possa ricordarsi, anche se la materia organica non c’era.
L’impressione è quella di un terremoto devastante autorizzato da te stessa, piastrella dopo piastrella.
Cadono e si sgretolano, dopo avere assistito alla storia di una famiglia, alle gioie ed ai dolori, alle crisi e a tutte le persone che sono entrate anche solo una volta nella nostra vita, e nella nostra casa.
Loro come delle compagne fedeli non ci hanno abbandonato, tranne una volta in cui, durante un pranzo sono scoppiate.
Saranno state forse sature di sentire, me, mia sorella, mia madre e mia nonna, parlare ed avvicendarsi? Vi assicuro che già reggere una di noi una era un’ impresa, immaginate insieme.
Sarà stato forse questo il motivo, che ha spinto le piastrelle verso di noi?
Intanto la devastazione continua e la ricostruzione la vedo sempre più lontana.