Grazie “Signor Amat”!
Oggi vorrei dedicare queste mie parole ad un signore, che non mi conosce ma che ha avuto un pensiero gentile nei miei riguardi, se lo incontrassi per strada non lo saprei identificare, non l’ho visto in viso, era di spalle e dietro un vetro.
Solo le nostre voci si sono incontrate nell’ etere, verso le ventuno di ieri sera, su un autobus che aveva dentro solo due persone, una era quella che sta scrivendo questo post e l’altra era lui, che guidava.
Sarei dovuta scendere all’ultima fermata del percorso, ma arrivati a quella precedente, quando mi ero comunque alzata, sistemate le mie due borse dando una occhiata veloce alla giacca, per vedere se era tutto ok, attendevo di “prenotare la fermata”, in silenzio. Dopo qualche secondo, l’autista mi ha detto: ” Signora, vuole scendere qua? Deve prendere l’altro mezzo? Questa fermata è più illuminata dell’altra, mi fermo”? Ho tentennato un attimo, prima di rispondere, pensando anche a quanto fosse stato gentile a preoccuparsi di lasciarmi in un luogo con della luce, invece di “abbandonarmi” al buio, passivamente.
L’ho ringraziato tanto chiedendogli di aprire le porte.
Grazie ancora.