Elezioni a Palermo: “non sarà un’avventura”
La sezione dove ho votato ieri ha aperto alle 16, io sono arrivata alle 18 e andata via alle 21:30.
Apprendo che hanno votato in totale 280 persone su più di 900 aventi diritto, dieci donne in più rispetto agli uomini, la fila peggiore era quella femminile. Avranno letto i quesiti referendari? Avranno avuto problemi a ripiegare le schede o semplicemente erano più lenti gli operatori a noi dedicati? (Propendo per questa ipotesi). In questa lunga attesa oltre al caldo, gli assembramenti, le spinte, le sgomitate c’erano anche i miei genitori, e non solo loro, per i quali nessuno ha avuto un occhio di riguardo, a quanto pare l’età che potrebbe già bastare o le condizioni di salute (se non hai dietro il documento che lo attesti non vale nulla). Nessuno arretrava o faceva passare gli anziani, un poliziotto però mi ha proposto una sediolina di asilo per uno dei due genitori…e un paio di volte mi è stato concesso di andare a controllare lo stato di salute, perché non vi nascondo che mi sono preoccupata. Forse ce ne saremmo dovuti andare ma il nostro livello civico e il rispetto delle istituzioni è tale che non avremmo mai potuto farlo. Ci sono state anche un paio di risse nell’attesa, la peggiore con urla fortissime da parte di uno degli scrutinatore offeso da una votante, a quanto pare gli aveva detto di “perdere tempo”…lui ha risposto sul tema, senza giochi di potere o retorica e le ha intimato prima di “andarsi a sciacquare i piatti” e poi che le avrebbe fatto fare la muffa al seggio. Lo scontro è stato placato da un poliziotto che lo ha trascinato dentro l’aula.
Altre note di colore? Quando, ancora in fila, fuori dalla scuola ho detto a una persona che chiedeva informazioni che chiamavano per sezione mi ha detto…”Per nome?” Ma la mente del palermitano medio come può pensare che chiamino per nome??? Come? Altri due, in fila, dietro le donne, gente adulta che sicuramente non era al primo voto.
Un’altra signora non voleva il referendum perché lei ha votato delle persone al Parlamento e ci devono pensare loro, mi ha detto che avrebbe fatto l’eccezione soltanto per questioni di bioetica…
La persona anziana, alla fine l’ho fatta passare io, nonostante mi avesse pure insultato dicendomi che non la volevo fare passare perchè avevo visto che era grande e ne volessi approfittare, quando lei in realtà insieme alla figlia mi aveva sorpassato, ma l’avrei fatta passare comunque, peccato.
Insomma ma perché anche la cosa più democratica che esista, a Palermo, si deve trasformare in una avventura da raccontare ai posteri?