Tempus fugit
«Sed fugit interea fugit irreparabile tempus»
Ieri sono stata dai miei, quando sono andata via, al crepuscolo, mi sono trovata davanti al portone di vetro un papà con le chiavi in mano e una bimba, la piccola avrà avuto non più di 3 anni…come sempre faccio ho aperto e li ho lasciati entrare.
Il padre le ha detto di ringraziarmi, lei lo ha fatto guardandomi dal basso verso l’alto, avrà superato di poco il mio ginocchio, l’ho guardata anche io negli occhi e le ho detto uno scandito e lento: “Pregoooo”.
Un secondo dopo lasciando loro e “casa” alle mie spalle, mi è venuta un mix di nostalgia e angoscia atroce: quella che ti stringe lo stomaco, ho pensato che quella bimba incontrata un secondo prima aveva la stessa mia età quando sono andata a vivere in quel palazzo e nel quale sono rimasta per più di tre decadi. Un rapidissimo rewind mi ha portato a rivedere tutto quello che ho vissuto in quella cornice, scagliandomi poi a quello che vivrà lei con gli stessi odori, colori, silenzi, e luce…
Quanto tempo è passato e quanto tempo sarà?