Compleanno, il mio
Fuori piove e ci sono 14 gradi, da tempo non ricordo un compleanno così invernale, anche se le fragole finalmente hanno il loro sapore, proprio così il giorno della mia nascita sa di fragole, panna e una temperatura mite, quella che dovrebbe esserci sempre nella mia terra che sa vento e di Africa.
Ho come l’impressione di essere diventata grande, ma forse è solo una mia sensazione, che percorre il documento d’identità un po’ stracciato che tengo nel portafoglio dietro le monete, che svela la mia data di nascita: essere riuscita ad esserci nell’ultimo anno degli anni ’70 mi fa sentire IMPORTANTE! Per me, quelli che sono nati dall”80 in poi sono dei “nutrichi” (piccoli), mi chiedo ancora come mai ci siano dei miei cugini della decade (’80-’90) che abbiamo avuto, addirittura, la patente, non ci posso fare niente non lo concepisco.
Sono grande anche perché sono Zia, sempre più zia, anche se il mio amato Renato, si preoccupa se resto sola a casa, o meglio “solina” come dice lui e devo essere ancora più responsabile e amare senza che ci si debba neanche pensare.
Sarà che le candeline sulla torta oggi sono parecchie ma il passato sembra avvolto da una nebbia, degna del mio astigmatismo, quello che ho senza occhiali la mattina appena sveglia: spesso si crede di essere deboli, di non potere affrontare determinate situazioni ed invece trovi una forza capace di farti andare sopra al male, sopra alle difficoltà, sopra alle sfide, anche se ad esempio, come mi è successo qualche mese fa a Roma, devi essere in ufficio alle 9 e il navigatore del telefono ti fa percorrere tutto il Lungotevere dalla parte opposta a quella corretta e si sa, cosa vuoi che sia perdersi nella Capitale, ma secondo voi tra Serena ed il navigatore Google chi poteva vincere? Strumenti al mio servizio mai al contrario!
Decadi che si sommano algebricamente le mie, picchi che salgono e che scendono ma che riescono a darmi un equilibrio che a volte non c’era o che era precario, per costruire si comincia da un mattone sopra un altro che siano fatti di ingredienti sani, forti e flessibili, testarda lo sono sempre, caratteristica capace di farmi fare spesso la strada più lunga e tortuosa ma che in fondo alla quale vedo una via d’uscita, che poi sarebbe la mia vita stessa, finché per certi fenomeni riuscirò a piangere saprò di avere fatto tanto tempo fa la scelta giusta.
Il mio desiderio per quest’anno l’ho già scritto a Santa Rosalia a Pasqua al suo Santuario, non desidero altro, spero mi legga, anche se nella foto allegata in questo post sono con il Genio ma Palermo mi scorre nel sangue sia con la divinità “pagana” sia con quella cristiana.