Oggi ho corso quarantacinque minuti per il mio eremo.

Ho indossato il mio abbigliamento da panterona nera nike,  le mie pegasus e sono partita alla volta delle stradine di terra battuta che incontri, ma quanto è bello farlo per questi luoghi intrisi di campagna e di ricordi?

Incontri poca gente, qualche mezzo a quattro ruote, molti cani, per fortuna quasi tutti dietro un cancello chiuso ed il mare che vedi in lontananza, la statale che passa tanti metri sotto con le automobili che non fanno più rumore e le montagne che grosse, alte e verdi ti fanno sentire protetta.

Potrebbe essere qualsiasi anno del novencento, nel mio eremo, l’unica cosa che ti fa capire di essere già nel 2010 è il mio iPod con tanto di sensore collegato alla scarpa ma per il resto, hai solo aria pura, come poche, da prendere tutta  dentro di te.

E’ veramente diverso correre per le strade del mio agrodolce eremo, qualcuno vuole forse farmi compagnia, anche se mi  chiedo,

sarebbe lo stesso non essere più sola con la mia storia che sobbalza ogni passo?