With Canon, You Can
Da più di un anno speravo di potere andare in un borgo medievale nella provincia di Messina , che prende il nome di Montalbano Elicona, finalmente è successo.
Da siciliana non posso che ritenermi un pò ignorante, visto che ho conosciuto questo posto grazie ad un articolo letto su un quotidiano.
Sono stati due bellissimi giorni, anche dal punto di vista culinario.
Purtoppo ci siamo dovuti accontentare di uno splendido quattro stelle, la nostra stanza aveva un terrazzino che dava sulle Eolie, vista stupenda data anche dai mille metri a cui si trova il paese, viziatissimi sia dal personale che dal luogo stesso.
Totò con i suoi spaghetti in "miseria e nobiltà" comunque ci faceva da mentore soprattutto quando presi dai morsi della prima fame, abbiamo pranzato nel ristorante dell’ hotel, da soli.
Ci hanno fatto sedere in un tavolo davanti ad una mega finestra, questi della foto non siamo noi però era così bello che ho voluto condividere.
Usciti dall’ albergo abbiamo capito che quando vai a cibarti a Montalbano elicona, ti fanno mangiare in quantità industriale. Menù fisso senza via di scampo, per noi che mangiamo poco………una vera disdetta.
La carne, davvero buona, spopolava sulle nostre tavole imbandite a festa, insieme alle alabarde, che spesso ci hanno fatto da sfondo.
Salsiccia, costolette, salumi di ogni tipo si sono sposati ottimamente dall’ antipasto al secondo, incontrandosi con un primo spesso affollato dai funghi che giocavano insieme alle tagliatelle ruvide per fondersi poi in un sugo fantastico.
Non dimenticherò mai questo paese perchè oltre ad avermi affascinato con la sua cucina, i suoi scorci e le sue vie tempestate di casette dal sapore antico, è stato anche testimone di un avvenimento per il quale da oggi consiglio a tutti di compare una compatta, come macchina fotografica, non una reflex in lega di magnesio come ho fatto io: impugnatura ferma, corpo resistente da 800 grammi.
Questo preambolo non è legato ad un momento di insoddisfazione nei confronti della mia canon ma ad un altro: mi è stata scaraventata contro da Babinski.
Ero in ginocchio, stavo fotografando un vicoletto, la tracolla al suo posto, tutto sembrava andare per il meglio ma dietro l’angolo c’era l’imprevisto maturato forse dalla scelta mattutina di portare con noi la folding.
Quindi la sua idea di scattare con la mia digitale.
Ero ancora china quando lui ha preso la macchina dalle mie mani, convinto che fosse senza tracolla, quindi libera ma non era così infatti quel corpo resistente è finito dall’alto contro la mia fronte, aprendomela.
Ho sanguinato un pochino, per fortuna che c’era babinski con me, sempre pronto alle emergenze, lui che è un medico in prima linea.
Stavolta però ha dovuto porre rimedio ad un trauma creato da egli stesso, non è arrivato sul posto: c’era.
Mi dispiace di avere pianto come una bambina ma il dolore è stato quello che ti fa scaturire le lacrime a getto.
"Mi dispiace anche di averti fatto sentire in colpa".
Tamponata la ferita abbiamo proseguito, con tanti obiettivi, treppiedi, lastre e panni neri ma
adesso ho un cornetto con crosticina che primeggia sul mio osso frontale e la consapevolezza di avere capito di non usare più la tracolla!!!!
Da siciliana non posso che ritenermi un pò ignorante, visto che ho conosciuto questo posto grazie ad un articolo letto su un quotidiano.
Sono stati due bellissimi giorni, anche dal punto di vista culinario.
Purtoppo ci siamo dovuti accontentare di uno splendido quattro stelle, la nostra stanza aveva un terrazzino che dava sulle Eolie, vista stupenda data anche dai mille metri a cui si trova il paese, viziatissimi sia dal personale che dal luogo stesso.
Totò con i suoi spaghetti in "miseria e nobiltà" comunque ci faceva da mentore soprattutto quando presi dai morsi della prima fame, abbiamo pranzato nel ristorante dell’ hotel, da soli.
Ci hanno fatto sedere in un tavolo davanti ad una mega finestra, questi della foto non siamo noi però era così bello che ho voluto condividere.
Usciti dall’ albergo abbiamo capito che quando vai a cibarti a Montalbano elicona, ti fanno mangiare in quantità industriale. Menù fisso senza via di scampo, per noi che mangiamo poco………una vera disdetta.
La carne, davvero buona, spopolava sulle nostre tavole imbandite a festa, insieme alle alabarde, che spesso ci hanno fatto da sfondo.
Salsiccia, costolette, salumi di ogni tipo si sono sposati ottimamente dall’ antipasto al secondo, incontrandosi con un primo spesso affollato dai funghi che giocavano insieme alle tagliatelle ruvide per fondersi poi in un sugo fantastico.
Non dimenticherò mai questo paese perchè oltre ad avermi affascinato con la sua cucina, i suoi scorci e le sue vie tempestate di casette dal sapore antico, è stato anche testimone di un avvenimento per il quale da oggi consiglio a tutti di compare una compatta, come macchina fotografica, non una reflex in lega di magnesio come ho fatto io: impugnatura ferma, corpo resistente da 800 grammi.
Questo preambolo non è legato ad un momento di insoddisfazione nei confronti della mia canon ma ad un altro: mi è stata scaraventata contro da Babinski.
Ero in ginocchio, stavo fotografando un vicoletto, la tracolla al suo posto, tutto sembrava andare per il meglio ma dietro l’angolo c’era l’imprevisto maturato forse dalla scelta mattutina di portare con noi la folding.
Quindi la sua idea di scattare con la mia digitale.
Ero ancora china quando lui ha preso la macchina dalle mie mani, convinto che fosse senza tracolla, quindi libera ma non era così infatti quel corpo resistente è finito dall’alto contro la mia fronte, aprendomela.
Ho sanguinato un pochino, per fortuna che c’era babinski con me, sempre pronto alle emergenze, lui che è un medico in prima linea.
Stavolta però ha dovuto porre rimedio ad un trauma creato da egli stesso, non è arrivato sul posto: c’era.
Mi dispiace di avere pianto come una bambina ma il dolore è stato quello che ti fa scaturire le lacrime a getto.
"Mi dispiace anche di averti fatto sentire in colpa".
Tamponata la ferita abbiamo proseguito, con tanti obiettivi, treppiedi, lastre e panni neri ma
adesso ho un cornetto con crosticina che primeggia sul mio osso frontale e la consapevolezza di avere capito di non usare più la tracolla!!!!