Per Gianpi
Dal tuo 30 in chimica inorganica, ho capito la tua stoffa, dagli sguardi e le cattive parole dei colleghi , si capiva quanto tu fossi bravo.
Gente insulsa che come sola arma contro di te, aveva la loro invidia.
Ti sei laureato e bilaureato, fregandotene di tutto lo schifo che ancora invischia me, persa nei pensieri.
Adesso spicchi il volo, da solo, senza avere avuto l’iter di tanti, che per avere un posto come il tuo devono mettere in conto anni di servilismo, spero lo sappiano tutti in facolta’, io ce la mettero’ tutta a spargere la voce.
Quattro anni sono davvero tanti, ci dividera’ questa distanza? Ci allontanera’?
Io non so come affrontare questo distacco, sono troppo legata a te, ti ho dentro, ci capiamo con uno sguardo, la maggior parte delle volte tra di noi, le parole non servono.
Tu poverino, invece , sei intriso delle mie di parole e dei discorsi da sognatrice che faccio , sempre legata al mio mondo dell’ antimateria, dove tutto va molto bene.
Qui sul pianeta terra sono sempre in lotta con tutto , dai sentimenti alla vita di tutti i giorni.
Ci ritroveremo trentenni, cambiati? Dio….mi viene l’angoscia a non averti piu’ vicino, l’altro giorno dopo che mi hai comunicato la tua partenza ho continuato a piangere al volante, tipo film.
Ferma al semaforo, trattenevo i singhiozzi, sperando di non essere vista dai miei vicini di fila.
Era solo la prima reazione alla notizia, mi impegnero’ ad essere forte, e a sopportare le distanze, perche’ gia’ lo faccio da anni per altri motivi.
Non ci saranno piu’ le crepes nella tua casetta del centro storico, niente fusilli alla tirolese ed io non avro’ piu’ nessuno da raggiungere nei momenti di sconforto ma fa niente, l’importante è che tu possa realizzare quello che vuoi e magari riuscire ad aiutare tante persone con i tuoi studi.
Sere