Oggi ho riprovato l’esperimento: ho preso l’autobus. E’ andato tutto bene, nessuno effetto collaterale.

La mamma ed io eravamo circondate dall’ ormone libero, un sacco di adolescenti davvero in piena tempesta e confusione tanto da lasciarci una tristezza atroce dentro. Sara’ stato solo mini campione quello incontrato, perche’ in caso contrario quello che sta venendo fuori dalla generazione successiva alla mia è davvero triste. Un mare di inutilita’.

Una di loro si è anche preoccupa di informare un amico che non vedeva da tempo che avesse iniziato a fumare, non avra’ avuto piu’ di quindici anni.

Adesso nel silenzio della mia stanza, nella solitudine del sabato sera mi sento meglio. Sento tutto lontano , solo un brusio impercettibile nel mio cervello. Devo dire grazie anche alle cinquanta pagine lette sul mio giaciglio, tra la coperta di lana ed un gatto che mi stuzzicava con le sue vibrisse in movimento concentrate insieme a lui per afferrare la preda che si dimenavana, era solo il mio piede ma lui non sapra’ mai! Tornando al libro, leggendo qualcosa in cui si riesce a vedere dentro le pagine i contorni di questa famiglia descritta ti fa sentire abitante della cellulosa, magari nel giardino di quella abitazione stessa, tanto descritta dall’autore. Certe frasi, alcune espressioni ti lasciano davvero qualcosa dentro.

tutta la mia ammirazione a chi riesce a trasformare la propria arte in qualcosa capace di emozionare gli altri.

Io non saro’ mai capace!