Il 10 febbraio ho partecipato alla cena organizzata insieme a Moltivolti alle “Terrazze del Sole”, l’occasione era interessante e mixava tanti ingredienti oltre a quelli che hanno composto i piatti che abbiamo mangiato.

Dopo un gennaio passato praticamente in clausura, l’ennesimo, ho chiesto a Passantino se volesse accompagnarmi e siamo andati, poi una parte del ricavato sarebbe servito ad aiutare Moltivolti e ci piaceva molto poterli aiutare così.

Il ritardo cronico dei palermitani ha fatto dilatare l’orario di inizio fissato alle 20, fino alle 21:15 arrivava ancora gente, inutile dire che noi eravamo lì dalle 19:50, abbiamo orologi o DNA diversi? Intorno alle 21:30 i tavoli, tanti, erano finalmente pieni, abbiamo ingannato la lunga attesa con due Negroni, senza neanche una patatina, sob.

Gli chef prestati dalla politica erano: Mariangela Di Gangi e Valentina Chinnici per il mondo civico, Antonello Cracolici e Cleo Li Calzi per il PD, Giampiero Trizzino e Giorgio Ciaccio per il Movimento 5 Stelle, Fausto Melluso e Giusto Catania per la Sinistra.

Il menù ha visto: Caciocavallo all’argentiera del Movimento 5 Stelle, Pasta con i broccoli arriminati del PD, Baccalà a sfincione del mondo civico e tiramisù per la Sinistra, possiamo o dobbiamo vedere una metafora attraverso le pietanze servite? Di sicuro il più diretto è il dolce presentato dalla Sinistra.

Anche i broccoli con le passoline del PD potrebbero nascondere delle sorprese, il dolce che si mixa al salato cosa può fare nascere? Io le passoline le scarto sempre, che siano nella pasta o che siano nel panettone. Non discrimino.

Ci sono stati alcuni scambi tra i cuochi al microfono di Stefano Piazza, animatore della serata. ad esempio Giusto Catania ha sferrato un attacco a Cracolici dicendo che dai tavoli si alzava un coro unanime: “LA PASTA ERA GREVIA” (senza sale per i non siciliani), ma il deputato non si è lasciato abbattere, rispondendo prontamente: “CI MITTISTI I PAVESINI NNO TIRAMISÚ“.

Per me la pasta era buona, molto buona, nonostante le passoline 🙂 e il tiramisù effettivamente aveva la base ma mancava l’altezza, un po’ come diceva Grillo.

Soltanto con uno degli chef ho parlato di politica, con Giorgio Ciaccio, è venuto a trovarmi al tavolo e tra i suoi impegni, serviva anche, siamo riusciti a scambiare qualche idea e vedere dove siamo arrivati ad oggi.

Nonostante la mia chiara e fedele posizione sul Movimento 5 Stelle, Giorgio è una piacevole scoperta, fatta poco più di un anno fa, un vulcano di idee e di passioni che porta sempre avanti.

Non c’è stato un vero e proprio spazio dedicato alle prossime elezioni amministrative o alle eventuali primarie di cui ancora si parla per scegliere il candidato, anche se anche questi incontri comunque sono intrisi del valore portato da chi partecipa, ci si sarebbe potuti addentrare un po’ di più? Per me sì, ma io mangio pane spalmato di politica e nel menù questo piatto non c’era.