Una domenica al Borgo dei Borghi: Petralia Soprana
A Natale in Sicilia aumentano gli abitanti: non sono tanto i turisti ma tutti i nostri migranti che tornano, per le feste più importanti, in famiglia e dai loro amici. I giorni a disposizione sono sempre pochi e so bene come ci si debba giostrare tra parenti che si offendono se non riescono a incontrarti e amici che ti reclamano, così nel corso degli anni, ci si prova ad incontrare senza pretese e senza restarci male se non ci si riesce.
Quando arriva Gianpiero per le vacanze, che sia estate, Natale o altro proviamo comunque a vederci, un paio di volte anche per lasciargli il suo tempo gli ho proposto di andarlo a prendere all’aeroporto e accompagnarlo a casa: insomma i tempi vanno ottimizzati, no?
Ieri mattina, in viaggio da Palermo, Passantino e io siamo partiti direzione Petralie: in autostrada non c’era quasi nessuno, soltanto il cielo azzurro, qualche nuvoletta, Google Maps e il the best dei Queen e Whatsapp…il mio ultimo sfizio geek, condividere la posizione live con la persona che ti attende.
Gianpiero ci aspettava sotto casa…
Saprete sicuramente che Petralia Soprana da pochissimo è stato eletto “Il Borgo dei Borghi“, e dopo averlo visitato devo dire che ha vinto per merito e bellezza, c’era quell’aria frizzantina che sapeva di legna che ardeva nei camini e le lucine di Natale che si incastonavano in dei paesaggi romantici, come il tramonto tra i monti da lasciare senza fiato, che potete vedere nei miei scatti.
Bellissime le chiese di Santa Maria di Loreto, la matrice dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, e il Santissimo Salvatore ricostruita su una chiesa di epoca normanna.
Perdetevi tra i suoi vicoli, salite e scendete le scale di Petralia Soprana non ve ne pentirete!
Il turismo è anche Food: siamo andati al ristorante “Sapori di Sale“, abbiamo mangiato tanto e bene, consigliatissimo, si trova a “Madonnuzza”, una frazione a metà tra la “Sottana e la Soprana”.
…e poi la mia riflessione sull’amicizia ma anche sull’amore, dopo questa giornata passata in compagnia di Gianpiero e Francesco:
Fate le montagne russe della vita, quella rocambolesca dei vent’anni di una volta. Riconoscetevi tra mille, parlate senza emettere un suono e scoppiate in una rumorosa risata.
Inseguitevi per l’Europa: tra Palermo, Utrecht, Londra e l’Eremo.
Abbiate compagni capaci di comprendere tutto questo e di mettersi in gioco con uno sconosciuto che sa tutto di voi e da più tempo di loro.
Nei rapporti interpersonali niente è scontato, ma Francesco è sempre con me e vederlo con Gianpiero mi riempie sempre il cuore. ❤️