Zio, ti racconto la tecnologia
Caro Zio,
Ti ricordo al telefono di casa mia, in cucina con un aggeggino in mano che serviva per ascoltare la segreteria telefonica da remoto, eri venuto a trovarci proprio per provare questo tuo nuovo strumento geek acquistato.
Lo hai appoggiato alla cornetta ed hai ascoltato i messaggi che c’erano sul tuo numero, qualche tempo prima avevi anche chiesto alla SIP di cambiarti numero di casa per potere avere l’avviso di chiamata, possibile sono con i nuovi.
In quei pochi anni, in cui le nostre strade si sono incrociate, guardavo affascinata tutte le “innovazioni” che scovavi, anche quella stazione meteo bticino al posto di un semplice interruttore, che avevi a casa: una meraviglia.
Era una Palermo in cui trovare le novità non era semplice, non lo è nemmeno oggi ma soprattutto non esisteva l’e-commerce, ti spiego dopo cosa è.
Ti scrivo questa lettera, affidandola all’etere, sperando che te la porti, per dirti che la tecnologia ha seguito sicuramente quello che avevi previsto e che sognavi.
Forse una cosa però non ti piacerebbe, l’mp3, lo usiamo per ascoltare la musica, è un formato digitale, la stra-evoluzione dei tuoi amati CD, e ancora più LP, ma per renderli piccoli e leggeri molte parti impercettibili vengono eliminate ed i puristi del suono, come te, non li gradiscono. Diciamo che in mano, sorvolando sul lettore, non avresti più niente!
Sono certa che se ne ascoltassi uno ti accorgeresti della differenza ma alla tentazione di avere un iPod non avresti resistito, quelli di oggi sono belli ma i primi avevano anche il loro fascino: avresti meticolosamente convertito tutti i tuoi cd in file mp3 per poterli avere a disposizione, praticamente ovunque. Cosa è un iPod? Il lettore di questo formato.
C’è un’altra cosa che avrei trovato nella tua auto, di cui saresti stato ghiotto e so che Ale, ti avrebbe potuto raccontare un mondo su questo: i navigatori satellitari, dei piccoli monitor che con l’aiuto di satelliti GPS, il Global Positioning System, progetto sviluppato nel 1973, il sistema è diventato pienamente operativo nel 1994, per tanti anni sono stati vendutissimi, oggi sono in netto calo perché abbiamo dei “telefoni” che fanno anche questo.
Nelle tue riviste americane, quelle nelle quali ricordo c’era la pubblicità della Philadelphia usata per i dolci, e noi tutti provavamo orrore prima che diventassero di moda cheese cake ad affini, di sicuro c’erano i telefoni cellulari. Sono partiti da quello che hai visto anche tu e sono diventati dei veri e propri hub da cui potere gestire anche il proprio lavoro, come faccio io.
Non hanno più la tastiera da premere, come nel tuo cordless, quello con l’antennone che ci avevi prestato nel 1992, quando la nonna si era rotta il femore, ma un “vetro sensibile”, con un sistema chiamato Touchscreen, in realtà il sistema vitale si trova sotto il vetro. Con questo sistema cosa è successo? Che si è allargato tantissimo lo schermo, perché con le tue dita su questo schermo puoi svolgere qualsiasi azione. Sai cosa? Anche le foto! Argh: niente più pellicola, niente più sviluppo, niente più 24 o 36 pose, niente di niente o meglio, qualcuno che lo fa ancora è rimasto, figurati che qualche anno fa io stessa ho acquistato una macchina a foro stenopeico 6×9! Quando il mondo corre da una parte, io corro in direzione opposta.
Il rullino è stato sostituito da un sensore….e le foto ormai non si stampano quasi più, si guardano al computer o al cellulare (adesso si chiama smartphone) ma io resisto e le stampo ancora, le foto sono storia e poi quella bella abitudine di guardare le stampe, insieme, si è persa. Ogni tanto sai che faccio? Prendo le vecchie foto in bianco e nero e le spedisco allo zio Ninni, a Beppe ad Eliana non con le Poste, dove lavorava il nonno ma con quello di cui ti sto per parlare.
Le invio con Internet ma sono certa che qualcosa di lui sapevi: all’inizio degli anni ’90 si iniziavano a muovere i primi passi per renderlo fruibile nel mondo, almeno in punti nevralgici, come istituti di ricerca o università, attraverso connessione telefoniche, si usavano inizialmente, proprio questo tipo di linee. Diciamo che se tu oggi da Palermo, volessi fare una video chiamata in America, la potresti fare in qualche secondo, spendendo anche zero lire, ti parlo in lire perché se ti dovessi parlare della nuova moneta, ci vorrebbe un’altra lettera.
Internet è la finestra di casa aperta a mezzogiorno sul mondo, 24 ore su 24: qui il sole non tramonta mai!
Per le notizie dall’Italia e dal mondo non devi più aspettare il telegiornale ma ti basta “connetterti” ad esso per sapere quello che sta succedendo adesso, da dieci anni ormai ciascuno di noi può essere creatore di una notizia.
Sono stati inventati un paio di siti internet, la tua casa virtuale sul mondo, che fanno da “aggregatore” di persone, una sorta di piazza a cui tutti da casa o dallo smartphone può accedere: come ti dicevo, fai una foto con il telefono a qualcosa che è successo, la pubblichi in questi siti, uno si chiama Facebook, l’altro è Twitter ed hai avvertito in tempo reale potenzialmente tutto il mondo.
Per quanto riguarda l’e-commerce di cui ti parlavo: è una sorta di Postalmarket su scala mondiale, sono sempre dei siti internet dai quali puoi acquistare qualsiasi cosa, dal cibo alla mia pinhole, che è arrivata da Hong Kong ma anche viaggi, assicurazioni auto, pizza!
Uscendo da internet, una cosa fondamentale: a dicembre scorso in città è ripartito il TRAM, ed è pure vicino casa tua, sapessi come sono carini, li ha prodotti Bombardier…lavorano con un sistema radio molto bello, c’è una centrale operativa e hanno l’onda verde, hanno la precedenza! Ti sarebbero piaciuti tantissimo, lo so.
Sto guardando, su internet, diversi modellini, sarebbero da mettere sul tuo bellissimo plastico…uno spazio me lo troveresti.
Ovviamente tutti i prodotti di cui ti ho parlato, li posseggo, tranne il Bombardier, ma conto di metterne uno in giardino, ho una passione profonda per la tecnologia, per internet, e per il tram…
p.s. Se puoi rispondimi, metti che la connessione arrivi anche da te…
Serena