Dimmi che sito hai e ti dirò che sindaco sei
In questa tornata elettorale, Palermo non è stata coinvolta e dunque non cercando personalmente contenuti, poco è arrivato, anche online! Forse è giusto così, visto che non eravamo gli attori principali ma la curiosità c’era.
Oggi, ho fatto i compiti quindi, cercando come si siano “espressi” i papabili sindaci durante la campagna elettorale, su internet, perché togliendo i comizi, gli aperitivi, ed i mercatini a me “stringi stringi” interessa quello e vorrei che con questo post, anche voi notaste certi dettagli.
La sensazione generale, al 98% di quelli esaminati, è che si siano “sforzati” di esserci, della serie: prescrizione medica! Come se fosse un farmaco salvavita da prendere. Ok, se fatto bene lascia una traccia da potere percorre anche a distanza di anni ma se fatto male, come tutto, può diventare un boomerang.
Purtroppo ho dovuto subito notare che quella naturalezza e spontaneità che vediamo dalla prima elezione di Obama, ma anche dalla foto di Kennedy con la famiglia, sono lontane anni luce dalla realtà che fermenta nel web marketing politico, su Internet in Italia.
Guardando i siti internet di diversi candidati, che non ho neanche inserito per non infierire, si nota come abbiano ad esempio dimenticato di inserire il link del dominio nella loro pagina Facebook.
Può sembrare una sciocchezza, una disattenzione leggera ma è necessario che chi voglia sapere di più abbia la strada in discesa e non debba barcamenarsi tra Google e siti obsoleti; ho scoperto anche che ci sono due “quasi” primi cittadini con lo stesso template (il vestitino del sito), vuoi vedere che esiste la categoria: “SINDACO”?
Andando al contenuto del sito web: di cosa parlano online questi sindaci? Cosa vogliono fare?
Sembra assurdo ma il problema numero 1 di tutti sono i MARCIAPIEDI: addirittura Virginia Raggi li ha inseriti anche nella sua lettera di presentazione, in effetti visto il calo demografico pensare ai futuri femori rotti non è proprio una cattiva idea, al numero 2 i mezzi pubblici ed al numero 3, stabile, non quella insana voglia di parlare al proprio Comune ma di urlare a squarciagola contro i propri antagonisti che siedono in Parlamento.
Per il resto è un fiorire di volontari, di press kit in formato zip che contengono solamente un file e di account Flickr senza follower, e rari di slogan elettorali, che a volte ho faticato a trovare, insieme a richieste di donazioni, a proposito: il Movimento 5 Stelle a Roma ha raccolto: 150.935,32 € grazie a 9099 donatori, spendendone 20 mila di più.
Il web marketing politico non è una gara a chi ha più account sui Social Network non è questo lo scopo, la barriere che può levare devono essere davvero divelte e non spostate soltanto per la campagna elettorale.
Tirando le somme e stilando la mia personalissima pagella, per onestà intellettuale, le migliori sono le due candidate del Movimento 5 Stelle per Roma e per Torino: Virgina Raggi e Chiara Appendino con i loro, rispettivamente: “#CORAGGIO” e “L’alternativa è chiara”, semplici, diretti ed efficaci sia per la Rete che per l’offline.
Un 6 pieno lo do a Valeria Valente, candidata a Napoli, con la sua doppia spunta blu di Whatsapp accanto a NapoliVale e a Lettieri, sempre di Napoli, con il suo “STAVOTA LETTIERI”.
Per il resto nel mio registro non si raggiunge la sufficienza!
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