Uomini che amano: mio padre

Giorni pesanti questi per la lotta alla violenza contro le donne, negli ultimi giorni è stata dura riuscire a metabolizzare la storia, l’incubo di Sara Di Pietrantonio, dal quale mai più sveglierà.

Si spera sempre che ogni vicenda atroce, insegni ma poi passa qualche ora ed arrivano altre brutte notizie, che ti fanno tanto riflettere, pensare, farti fare domande e cercare le risposte.

In questi casi sembra che si formino due fazioni: uomini vs donne, perché da una parte ci siamo noi che ci siamo vittime, dall’altra ci sono gli uomini che si sentono assassini: nero o bianco.

Per chi è lontano migliaia di chilometri da questo, deve essere davvero pesante rendersi conto di fare parte di una “categoria” demonizzata, forse più difficile di quanto sia per noi.

Da giorni, proprio per questo, penso a mio padre, l’uomo più delicato che io conosca e che mai conoscerò: Michele, si chiama così il mio papà ed è amato da tutti. Per molti è lo zio Michele, per tre piccoli Tudisco è il “Nonno”, per i gatti è un miagolio ad ora di cena, per tanti è semplicemente Michele, per noi spesso è Richard, soprannome che gli ho dato io, quasi venti anni fa: faceva caldo, era fine giugno e dopo una doccia, apparse con una vestaglia, stile Richard Gere, in “Pretty Woman”, da lì il passo fu breve…

Una delle cose più belle, che molte persone mi dicono è … “per me è un padre”, lui lo è non soltanto biologicamente di me e dei miei fratelli ma di tante altre persone, si è sempre preso cura di tanti, ed è stato anche figlio, della nonna ma non era sua madre bensì sua suocera, finché ha potuto totalmente.

In un mondo di indifferenza, mio padre c’è sempre e quando sento queste atroci notizie di cronaca nera, mi chiedo cosa possa pensare di questi uomini che odiano le donne, lui che di donne a casa era circondato, in primis dalla mamma, sua moglie da 49 anni…..e mezzo, la nonna, mia sorella ed io.

Se mi chiedessero cosa sia l’amore vero, potrei portare solo l’esempio dei miei genitori e di quello di mio padre soprattutto verso mio madre, così silenzioso da essere assordante, perché oggi dirsi “Ti amo” su Facebook è facile ma vedere loro che in questo mezzo secolo, sono stati sempre l’uno per l’altra, vi assicuro che tutta un’altra storia.

Mio padre, nel periodo in cui andava ancora di moda picchiare i figli (schiaffi o sculacciate, niente di trascendentale) non lo ha mai fatto ma che ha dovuto assistere, senza potere fare nulla, alle pene inflitte da un altro uomo a me, ai miei dolori dell’anima e del cuore; papà che cinque anni fa, la prima volta che mi ha visto insieme al mio compagno, ha detto quasi preoccupato alla mamma: “Si…ma le toccava i capelli”. Io lo so cosa c’è dentro questa frase, lo so.

Papà che se avesse potuto avrebbe messo nei sui geni che mi ha tramandato meno sensibilità e meno empatia per non farmi sentire dolore, ogni volta che una foglia si stacca da un albero…

 

Con questo post vi ho raccontato chi è mio padre ma sono certa, che oltre a lui, esistano tanti altri uomini e ragazzi che amano: fatevi avanti, prendete voce, lottiamo insieme, mi piacerebbe leggere anche le vostre belle e buone storie.