L’apoteosi della raggia per una goccia d’acqua

Prendo l’auto, dopo quasi una settimana di bus, tram e piedi, mobilitina lo sono sempre stata e continuo ad esserlo.
Sul parabrezza sabbia del deserto, non che sia arrivato il caldo, quello serio, quello che ti fa capire che l’equatore non è poi così lontano da Palermo ma ci siamo quasi.

I raggi Gamma dentro l’auto sono più che intrappolati, l’effetto Serra una realtà, in quel piccolo sistema che diventa la propria automobile, lasciata al sole.

Giro la chiave e si parte, non prima di avere detto: “Ehi Siri, attiva bluetooth”, si nella mia macchinicchia, ho il microfono connesso all’impianto stereo, troppo tiski toski lo so.

La prima domanda fatta in concessionaria, quando ho scelto l’auto è stata: “Ha il bluetooth? Ok, mi dia quattro ruote e lui, del resto poco importa! (momenti #sfasciallitti 🙂 )

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Tornando alla sabbia che tutto copre, mi incammino per strada, poca confusione, anzi ero quasi da sola, aziono il tergicristallo, quel colpetto solitario che serve semplicemente ad avere uno spruzzino d’acqua e una spazzolata.

…cammina cammina che sopraggiunge un uomo in moto, come se fosse a cavallo, praticamente galoppa succede che dell’acqua arrivi sopra di lui quando mi sorpassa!

Sono partite urla e varie ed eventuali contro di me e su quello che avessi fatto e mancava poco che arrivasse una comparsa con un accappatoio per asciugarlo!

Io veramente non capisco, perché devo essere insultata, per avere iniziato a pulire il parabrezza quando lui era lontano un miglio, di certo non avrei potuto fermare l’acqua al suo passaggio, forse ci avrei pensato, se avessi avuto il tempo di vederlo, ma la velocità era tale che si è materializzato dal nulla.

Reazioni esagerate che implicano picchi di pressione arteriosa, che di certo non vi fanno bene, state calmi che con questo caldo vi rinfrescate!