Lorenzin: “Siamo nell’ultraprostituzione”, il mio pensiero
Ci resterà soltanto Real Time a farci vedere la gioia di una donna, affetta da nanismo acondroplasico, diventare madre, grazie all’ausilio di un’altra, che sviluppa il bimbo nel proprio utero.
Per il resto siamo in Italia, quel posto dove fino a qualche anno fa, con la Legge 40, gli italiani hanno confermato con un referendum indetto dai Radicali e dai partiti laici di centro-sinistra per abrogare la normativa con un nulla di fatto.
Hai una malattia autoimmune che distrugge i tuoi spermatozoi? Hai perso i testicoli per un tumore non puoi avere figli o a 7 anni hai il varicocele e lo scopri troppo tardi? Ci si doveva rassegnare: La scienza ti poteva aiutare, il Paese dove paghi le tasse e il Sistema Sanitario Nazionale, no, oggi o quasi si ripropone una storia simile.
Perché qui deve valere soltanto la produzione propria e le altre persone valgono meno perché, come si dice? Ah si, i figli non sono un DIRITTO.
Oggi poi mi sono letteralmente scontrata col post del nostro ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, capace di fare venire i brividi scritto da chiunque, figuriamoci da chi rappresenta lo Stato, viene definito come appello alle donne in Parlamento, quelle donne rappresentano anche me ed io con la dichiarazione che vi riporto qui non sono d’accordo:
“Siamo nell’ultraprostituzione, e senza ipocrisia va denunciato ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusoria.”
Si tenta di dare un vestito a questa pseudobattaglia mascherandola come “Diritto delle Donne”.
Caro ministro, le assicuriamo, e parlo al plurale, che non sono questi i diritti delle donne che necessitano di tutela, potrei raccontarle per ore quello di cui abbiamo bisogno, ancora oggi nel 2016.
Ad esempio, riuscire ad equiparare lo stipendio dell’uomo a quello della donna, togliendo così dall’immaginario collettivo che il nostro è soltanto un “bonus” in aggiunta, qualcosa in più di superfluo, a quello dell’uomo, il “capofamiglia”. Ancora oggi esistono uomini che non vogliono subire l’umiliazione di ricevere a fine mese una cifra inferiore a quella della donna, consapevole che per molti di loro non è così, ma purtroppo è storia e costume del nostro Paese.
Tornando al suo virgolettato: politicamente parlando sono consapevole, che la costola sfuggente di Forza Italia: NCD, abbia un elettorato che ha bisogno di sentirsi dire determinate cose ma ad oggi non vorrei leggere nelle sue parole queste persone, perché lei è anche il mio ministro.
Vorrei una figura che tutelasse chiunque: da chi è affetto da nanismo a chi da piccolo ha avuto il varicocele e lo ha scoperto troppo tardi o chi semplicemente si ama e vuole una famiglia, quella vera!