Tavolini e Smartwatch
Ieri sera sono stata a cena fuori, in centro a Palermo, con la calma che contraddistingue i locali il lunedì sera, per molti di essi è il giorno di riposo per noi che non amiamo la confusione è il giorno perfetto.
Anche se il locale dove siamo stati è grande e spazioso, ed ha due livelli, ci hanno fatto accomodare in un tavolo piccolino che distava 15 centimetri da quello vicino, che era già occupato, io mi imbarazzo sempre in queste situazioni.
La volta precedente era successo anche in una pizzeria, troppo spesso, satura di posti a sedere, quella volta i tavoli erano proprio uniti, ad un certo punto abbiamo pure scambiato un paio di battute con le persone con cui condividevamo la cena, certi silenzi a certe distanze mettono a disagio, come quando prendi l’ascensore con un estraneo.
Sono consapevole che ci siano situazioni molto più imbarazzanti ma questa del cibo mi stressa particolarmente, a mangiare sono lenta, la più lenta del tavolo, la clausola per non essere l’ultima a finire il piatto è quella di essere a pranzo con i miei fratelli, ecco lì i geni della “lentezza” si esprimono quasi all’unisono ma questi sono momenti conviviali che dovrebbero durare tanto, no? Facciamo bene a gustare minuto per minuto….
Comunque, ieri almeno abbiamo avuto la fortuna di essere vicino ad una nonna con la sua nipotina di circa dodici anni, credo, Giulia, nei trenta minuti che abbiamo passato vicino ci ha davvero allietato, raccontava alla sua interlocutrice del film su Steve Jobs e si chiedeva, non capendo: “Nonna ma come lo hanno potuto buttare fuori dalla sua azienda, come è possibile!?”, si lamentava del suo ultimo 8- preso in un compito, avrebbe voluto 10, perché crede di meritarselo, non pensate abbia ragione?
Durante la cena, mi è “vibrato” un attimo il polso, era il mio smartwatch, il Samsung Gear Live, che mi annunciava l’arrivo di una mail, di lavoro, che aspettavo, tanto da deciderla di leggerla velocemente sull’orologio stesso, quindi con il ditino l’ho fatta scorrere, particolare che a Giulia non è sfuggito, visti poi i discorsi fatti su Jobs: dopo un paio di minuti, con la spontaneità dei bambini ha esclamato “NONNA QUELL’OROLOGIO È TOUCH, È COME UN TELEFOOONOOO!!!” Troppo tenera, giuro che glielo avrei fatto provare…..
Brava Giulia, continua così prevedo un futuro #geek!