Web 2.0: Attenzione ai flop
L’esigenza di avere come supporto una macchina 2.0 per un evento di qualsiasi origine sembra ormai il primo step da fare se si desidera successo ma è sempre così?
Prima di addentrarci tra pagine Facebook, Twitter, Youtube dovremmo avere messo in contro diversi aspetti, come questi tre magari:
- Guardare il target di riferimento e quanto sia ampio il ventaglio a cui ci rivolgiamo
- Osservare con zelo il calendario e organizziamo, per tempo, ogni “step sociale” che vogliamo organizzare
- Sceglire bene quali devono essere i canali su cui “esporsi”
- Occhio vigile, sempre, alle statistiche e alle query di ricerca, il SEO vuole sempre la sua parte.
Tappe del vostro progetto che non devono avere un ordine cronologico ma che devono essere fatte, perché il semplice: “ci ho provato” ai fini di un buon lavoro svolto non serve e di sicuro non aiuta il vostro curriculum.
Per chi non si occupa sia di Social Media Marketing che di SEO bastano semplici accorgimenti come la semplice ricerca: per accorgersi se c’è qualcosa che non va basta cercare il progetto con il nome del dominio su Google, senza il supporto della ricerca sociale: se non si è in prima pagina ma alla fine della seconda o della terza, c’è qualcosa che non va.
Quasi nessuno si spinge oltre i primi risultati, quindi sarà come non esserci e se non sei su Google, non esisti.
Una certa creatività nel “prevedere” le keyword che i vostri utenti digiteranno sui motori di ricerca, può sicuramente aiutare nel migliorare il posizionamento, oltre ai tools classici. Provateci, vi svelo che è una delle mie piccole passioni geek!
L’utilità di creare contenitori insieme a dei canali di comunicazione che posseggono solo l’emittente e il mezzo, spesso sono solo ridondanti ed inutili, non sarebbe a volte meglio concentrare l’energie invece di disperderle? Parole, video, messaggi, fotografie pronti a perdersi nell’etere come il vostro lavoro e fatica.
Il web 2.0 sta provando a svecchiare molte figure che ci circondano, spesso ci riesce, ma se usato male fa solo da specchio alla superficialità con la quale si affronta, a volte la comunicazione, ai giorni nostri su internet, sottovalutando l’utente, potenziale ospite (replicatore) del tuo virus!