Essere un consulente di Social Media Marketing offre molto spazio alla creatività, se la possiedi, oltre a questa devi offrire competenza, esperienza, e conoscenza profonda dei mezzi, importantissimo sapere scegliere: negli ultimi due anni mi sono occupata di Politica, una bellissima sfida, sui social network, assolutamente vinta.

Di social network ormai siamo pieni, ne nascono quotidianamente di nuovi.

Spesso quando ti viene proposto un lavoro, devi essere tu a inventartelo, la strada è segnata ma il percorso è tuo e di chi ti trovi davanti, come è giusto che sia.

Utile e fondamentale  sapere dire No, fermarsi e capire cosa possa influire negativamente sulla comunicazione, personalmente trovo sbagliato proporre tutto quello che offre la rete solo perché c’è, oppure chi te lo chiede ne ha sentito parlare.  Inutile, anche, il veicolare la propria presenza attraverso il logo del Social Network sui manifesti cartacei, se non esiste un vero contenuto online, il santino che ti ricorda di andare sul web per non perdere nulla, è un’arma a doppio taglio se qualcuno si connette e trova poco o niente.

Uno dei No di cui vado fiera è quello detto, rispondendo, a chi mi chiedeva perché non volessi Google Plus per il mio “candidato”, la risposta è sempre stata: “Non ci serve”. Avremmo avuto un contenuto replicato, diretto sempre allo stesso target, in cui l’integrazione sociale sarebbe venuta meno o quasi: il +1 non affascina come il “like” e i commenti restano esigui. Nonostante io ami Google e le sue tecnologie,  il suo ultimo social network stenta a decollare, ci si prova forse a riuscirci con  la nuova versione della sezione “eventi”, presentata e già online, qualche giorno fa alla Google I/O, quella di Facebook resta ancora simile agli albori,  nessuna novità.

Sono bastati poi, un po’ di mesi a darmi ragione, dopo le primarie e l’avvicinarsi delle amministrative a Palermo, ho seguito come il vincitore, Leoluca Orlando (e non solo lui, anche altri candidati ci hanno provato) presente su Google Plus fosse stato aggiunto solamente alle cerchie di 75 persone, un numero equivalente allo zero, prova che essere presente lì non ha avuto nessun riscontro o quasi.

Il successo di una campagna di comunicazione sui social media non è direttamente proporzionale alla presenza globale sugli strumenti a disposizione, quindi prima di offrire tutto quello che c’è la rete, fermatevi un attimo a riflettere sulla scelta corretta fare.