Può apparire facile retorica ma dopo le amministrative, molti dei dirigenti di partito avrebbero dovuto dimettersi. Invece tutto o quasi è rimasto come prima, aumentando il fossato che ormai divide il cittadino dalla politica.

Si rimane indifferenti davanti ad una scelta, chiara, espressa da chi ha permesso che i parlamentari stessero là, anche l’astensionismo è stato un dato a cui dare un significato, personalmente non lo condivido ma tirando le somme l’assenza, eterea, stavolta ha avuto un peso!

Se si andasse domani al voto avremmo sempre le stesse persone, la legge elettorale di questo paese, va modificata presto! L’albero della democrazia deve avere radici forti e non foglie pronte a lasciarci ogni autunno. Chi ha sbagliato strategia, dovrebbe fare un passo indietro in modo da rendere il percorso più libero a chi ha la politica, quella vera, nelle vene.

Il probabile rampante trentenne, che ormai va tanto di moda, non conquista, non affascina, forse è già vecchio, perché dietro ad una bella faccia senza rughe, deve esserci anche un’anima senza increspature.

Anche in Sicilia, all’ARS, sembra esserci un terremoto, o qualche lieve scossa, si dice che sia venuto meno l’appoggio del PD a Lombardo ma sono tutti ancora là o quasi, si prospettano dimissionari come Faraone. Basterebbero quelle  di 46 deputati per sciogliere l’Ars, il giurista lo ha detto.

Riusciremo a vedere la pratica di tanta teoria? Avremmo già bisogno di aria fresca e non di uno Scirocco incessante, che ci ricorda di essere siciliani, ma bastano solo due giorni per non volerne più.