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Ho scritto davvero poco in questo ultimo periodo della mia vita non perché non abbia l’ispirazione.
Sono un animale sociale da prima che nascessero i social network, condividere è il mio verbo.
Se da un lato però a me piace farlo, dall’altro c’è chi arriva qui perché ha cercato una parola su Google che lo ha portato da me.
Non ci siamo presentati, io non so chi tu sia e tu non sai chi sia io, nonostante tutti gli sforzi che io possa fare, i miei testi e le mie parole vengono lanciate nella rete, lette nel silenzio della propria casa o in una giornata caotica in ufficio, che fuori piova o ci sia il sole i miei racconti per quanto vivi giacciono su un foglio di carta virtuale.
La mia voce non la senti, il tuo pensiero cammina spesso parallelo a quello che leggi, come quando si guarda un film o si legge un libro.
Fermati lì, non fare quel passo che travalica i caretteri delle lettere che compongono i miei scritti, verrebbe fuori un foglio stracciato, illeggibile, non capito.
Non è questo il motivo per cui narro attraverso questa porta.
Forse sbaglio a farlo ancora una volta attraverso internet, dovrei prendere uno dei miei tanti diari e continuare a scrivere, su quelle pagine raccolte sotto una copertina nera che ha un elastico capace di tenere strette le parole, come se volessero scappare verso il mio sony vaio rosa.
Sono sempre alla ricerca della carta perfetta, sognando un quaderno grande, che abbia un “papiro” ruvido e poroso, che possa assorbire tutto: dall’inchiostro al peso di quello che scrivo.
Una volta a Milano c’ero quasi, in un bellissimo negozio avevo visto qualcosa di simile ma non ho avuto il coraggio di acquistarlo, aveva anche un rivestimento in pelle viola.
Forse era lui quello giusto, ma io ancora non ero pronta.
Sono andata avanti sperando che, ci si riconosca ancora una volta tra mille capendo che tutto quello su cui ho scritto prima non è stato il supporto corretto, che si torni vergini di nuovo, davanti alle emozioni che lo scrivere può darti.
Qualche pagina è stata riempita ma un romanzo è fatto da ricerche, storie, una trama, una vita che il mio “papiro” ed io dobbiamo fare insieme.