villa deliellaGrazie al gruppo " Palermo di una volta" creato un pò di tempo fa su Facebook, si è risvegliata in me la voglia di apprendere sempre di più sulla mia città.
Le tracce scritte hanno saputo dare tanto, anche perchè ho comprato una serie di libri che mi hanno aiutato a conoscere, ma la parte emozionale maggiore l’ho ricevuta da tutte le foto donate, dai membri del gruppo, capaci di portare sia la mia mente che quella degli altri , suppongo,  in una dimensione che non ci appartiene più.
Oggi Palermo risulta devestata, abbrutita, sconvolta e trasformata dall’abbandono da parte di tutti, camminare attraverso le sue vie ti stanca, ogni meta sembra lontana anche se in realtà le distanze sulla carta sono davvero irrisorie.
Quando inizia un nuovo giorno, ogni singolo cittadino è costretto ad infilarsi dentro la sua lattina munita di ruote per espletare qualsiasi funzione che implichi l’uscire da casa, creando il caos per le strade un tempo abituate alle carrozze.
Ieri invece ci saremmo sentiti fieri ed emozionati nello scoprire che sotto la melma che adesso ci ricopre c’era realtà tutta da conoscere e da vivere, credo che questo sia una delle cose che maggiormente manca ai palermitani.
La voglia che ho guardando le immagini del secolo scorso è quella di potere andare indietro nel tempo per compiere un giro sul tram che attraversava corso Calatafimi o di guardare le ville liberty di via Notarbartolo per poi sostare davanti a villa Deliella a Piazza Croci.
L’unica cosa che temo in questo viaggio surreale sarebbe l’incontro con mio padre infante che cerca qualcosa tra le macerie della seconda guerra mondiale, da potere rivendere per avere qualche soldo.
Questo nonostante i fasti, mi farebbe a pezzi, come lo fa adesso quando questo pensiero mi torna alla mente.