Sviluppi
Quando ci si avvicina al mondo della fotografia, c’è una cosa che si sente mancare anche se si scatta con grandi macchine e obiettivi: lo sviluppo.
In passato ma c’è chi lo fa ancora, si andava dal fotografo di fiducia con il tuo bel rullino da 24 o 36 pose ed attendevi il responso di quello che avevi fatto.
Io mi sono sempre chiesta cosa ci fosse dietro.
Negli anni ’90 ricordo un negozio kodak sotto casa che aveva in vetrina il “macchinone” che sviluppava e stampava, dal lato più vicino a chi guardava da fuori c’erano le stampe che ad una ad una scendevano, tantissime volte mi sono fermata a guardare anche se quello che veniva prodotto non era mio.
Sono passati gli anni ed ho avuto la fortuna di incontrare qualcuno che ne sapesse davvero tanto in questo campo, legato alle pellicole in maniera viscerale come in potenza sono io.
L’ho visto chiudersi in camera oscura, io ancora non ce la faccio.
L’ho visto sviluppare.
L’ho visto fissare e anche stampare.
La prima volta l’ho guardato in silenzio, seduta su una sedia in mezzo ad una stanza come se fossi su un trespolo, avevo paura di disturbare o intralciare il lavoro, anche le mie gambe non toccavano il pavimento ed ero in uno strano silenzio, che di solito non mi appartiene.
Altre volte, più recenti, l’ho seguito sviluppare fin quando non mi ha chiesto lui di farlo.
Mi sono fatta coraggio ed ho detto si, era una cosa che avrei voluto fare da anni, decenni!
Così abbiamo cominciato, io facevo lui guardava.
Ho diluito il mitico Hc-110, grazie a delle tabelle che indicano la proporzione da seguire e da lì col timer e le tank siamo andati avanti.
Davanti a me, Babinski che mi dava consigli ma che era anche capace di farmi tremare le mani.
Anche perchè stavo sviluppando le sue di foto.
Le mie erano, tristemente, dentro una scheda di memoria.
Fare ogni passo manualmente mi ha fatto capire molte cose che per me erano ancora celate in questo grande mistero che sotto certi aspetti continua ad essere la fotografia.
Alla fine del pomeriggio, ci vuole parecchio tempo, li abbiamo stesi, nella doccia, temendo di lasciare impronte digitali ma poi ho capito come prenderli.
Sono venuti molto bene!
Chi ha sete di conoscenza anche in questo ambito dovrebbe farlo.
Spero di farlo ancora .
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